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Canale Usciana: risultati del campionamento dei sedimenti
Lo stato qualitativo della matrice sedimenti nel canale Usciana risulta impattato dalle attività antropiche presenti e passate, senza però identificare nello scarico attuale del depuratore Aquarno una significativa sorgente di contaminazione.
Il Dipartimento di Pisa ha effettuato, su richiesta del Comune di Castelfranco di Sotto, un’attività di monitoraggio dei sedimenti nel Canale Usciana, corpo idrico che riceve lo scarico finale del depuratore Aquarno a Santa Croce e che in regime di magra costituisce quasi l’intera portata del canale. Il depuratore tratta le acque reflue urbane di origine industriale di tutta l'area del Distretto Conciario Toscano situata sulla riva destra dell'Arno, e dei reflui di origine civile dei Comuni di Santa Croce sull'Arno, Fucecchio, Castelfranco di Sotto e Santa Maria a Monte.
I campionamenti sono stati effettuati il 19 maggio 2021 con il prelievo di sedimenti in vari punti del canale Usciana con il primo punto a monte dell’impianto di depurazione Aquarno e gli altri punti distribuiti a valle dello scarico lungo tutto il corso del canale fino alla cateratta finale prima dell’immissione nel fiume Arno, corso d’acqua che costituisce il recapito finale delle acque del canale. Si rendono noti gli esiti, dopo aver richiesto ed ottenuto l’autorizzazione da parte del magistrato alla diffusione delle informazioni.
I campioni sono stati prelevati mediante benna gestita manualmente da un operatore su un natante e dopo essere stati sigillati in barattolo di vetro sono stati inviati al Laboratorio ARPAT di Livorno per l’esecuzione delle analisi.
La selezione dei parametri analitici da ricercare è stata effettuata identificando varie tipologie di contaminanti organici e inorganici più rappresentativi tra quelli previsti per la definizione dello Stato di Qualità Ambientale della matrice sedimento.
La valutazione dello stato di qualità dei sedimenti nelle acque interne, di transizione e marine, in accordo con le linee guida internazionali e secondo gli approcci riconosciuti e condivisi dalla comunita scientifica, non si può basare solo su un unico valore tabellare, quanto piuttosto sull'analisi integrata delle caratteristiche fisiche, chimiche ed ecotossicologiche del sedimento. Quest'ultimo aspetto, in particolare, fornisce importanti elementi di valutazione circa la risposta che gli organismi acquatici hanno rispetto alle concentrazioni di contaminanti presenti nei sedimenti.
Passando dalla stazione di monte alla stazione di valle rispetto allo scarico del depuratore, i dati mostrano un leggero incremento delle concentrazioni di metalli pesanti in particolare cromo, zinco, rame, selenio e cadmio. Alcuni metalli come il nichel, vanadio, arsenico e antimonio non presentano invece variazioni significative tra monte e valle dello scarico del depuratore.
Prendendo come riferimento i limiti riportati nella tabella seguente risultano presenti concentrazioni elevate di cromo totale sistematicamente superiori allo Standard di Qualità Ambientale (SQA) e in due casi (campione US5 valle e US1) superiore alle Concentazioni Soglia di Contaminazione (CSC).
Per Standard di Qualità Ambientale SQA si intende la concentrazione di un particolare inquinante o gruppo di inquinanti nelle acque, nei sedimenti e nel biota che non deve essere superata, per tutelare la salute umana e l'ambiente, definita dalla direttiva 2000/60 e per i sedimenti dal testo unico ambientale D.Lgs 152/2006 (Tab.1/A e 3/B in allegato 1 alla Parte terza); mentre per le CSC la normativa sui siti contaminati non stabilisce limiti tabellari per i sedimenti e i valori indicati dal D.Lgs 152/2006 (Colonna A della Tab. 1 dell'Allegato 5 del Titolo V della Parte IV) possono essere utilizzati come riferimento, ma non possono costituire valori imperativi per l'attivazione del procedimento di bonifica.
Anche nel caso dei contaminanti organici si osserva una generale assenza delle sostanze ambientalmente più impattanti con presenze rilevabili solo in corrispondenza dei campioni US1 e US5 valle dove si osserva anche un leggero superamento della Concentazioni Soglia di Contaminazione (CSC) per PCB.
La presenza di superamenti delle CSC nei sedimenti determina la necessità, in caso di attività di dragaggio per ripristini della funzionalità idraulica del canale, di una gestione accorta dei sedimenti rimossi che dovranno essere destinati, se non gestiti come rifiuti, in siti idonei dal punto di vista della destinazione urbanistica.
Sulla base dei risultati del campionamento effettuato si può concludere che lo stato qualitativo della matrice sedimenti nel canale Usciana risulta impattato dalle attività antropiche presenti e passate, senza però identificare nello scarico attuale del depuratore Aquarno una significativa sorgente di contaminazione. Inoltre, questo tipo di analisi sui sedimenti non è previsto dalla normativa ma può essere un utile strumento per verificare gli eventuali miglioramenti nella qualità delle acque e nelle conseguenti qualità dei sedimenti che le stesse hanno depositato, depositano e depositeranno.
Le valutazioni fotografano necessariamente uno stato qualitativo frutto di un lungo periodo di alterazioni qualitative indotte dai vari contributi quali scarichi diretti, apporti di acque dilavanti, ricadute atmosferiche etc. che caratterizzano un’area ad elevata presenza di attività antropiche.
Anche se al momento uno dei principali impatti è rappresentato dallo scarico del depuratore Aquarno in passato a contribuire allo stato di qualità dei sedimenti deve essere considerato anche lo scarico del depuratore dell’Associazione Conciatori di Fucecchio e andando ancora indietro nel tempo, nel periodo antecedente all'entrata in vigore dei provvedimenti della legge Merli, i contributi delle molte attività produttive presenti nell’area che, in assenza di una regolamentazione degli scarichi, determinavano l'immissione importante disostanze contaminanti.
Ricordiamo che ARPAT effettua mensilmente, il controllo allo scarico finale del depuratore Aquarno, come previsto dall’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dalla Regione Toscana in data 29.12.2020. I risultati dei controlli allo scarico finale nelle acque superficiali del Canale Usciana, effettuati da gennaio a luglio 2021, riportati in due Arpatnews, sono tutti nella norma, anche al netto del fattore di diluizione, per quanto riguarda le sostanze pericolose, tra cui il cromo, e non pericolose previste dall’AIA che prevede valori limite in deroga a quanto previsto dal D.Lgs. 152/06 o nei BREF di riferimento, unicamente per i parametri Cloruri e Solfati.
I risultati del bimestre agosto-settembre sono in corso di trasmissione all’Autorità regionale competente e saranno oggetto di prossima pubblicazione.
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